La Chiesa cambia Rota. In arrivo lo scisma


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di Giorgio Nadali

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La Rota Romana, l’organismo della Santa Sede che ha il potere di annullare il sacramento del matrimonio rende le maglie più larghe nei procedimenti.
Contrariamente a quanto aveva disposto il suo santo predecessore Giovanni Paolo II, che il 21 gennaio 2000 alla stessa Rota Romana aveva detto:
«Desidero soffermarmi a riflettere con voi sull’ipotesi di valenza giuridica della corrente mentalità divorzista ai fini di una eventuale dichiarazione di nullità di matrimonio, e sulla dottrina dell’indissolubilità assoluta del matrimonio rato e consumato, nonché sul limite della potestà del Sommo Pontefice nei confronti di tale matrimonio… Il Romano Pontefice, infatti, ha la “sacra potestas” di insegnare la verità del Vangelo, amministrare i sacramenti e governare pastoralmente la Chiesa in nome e con l’autorità di Cristo, ma tale potestà non include in sé alcun potere sulla Legge divina naturale o positiva. Né la Scrittura né la Tradizione conoscono una facoltà del Romano Pontefice per lo scioglimento del matrimonio rato e consumato; anzi, la prassi costante della Chiesa dimostra la consapevolezza sicura della Tradizione che una tale potestà non esiste. Le forti espressioni dei Romani Pontefici sono soltanto l’eco fedele e l’interpretazione autentica della convinzione permanente della Chiesa».
Papa Francesco ha ribaltato le regole per la nullità matrimoniale con la lettera apostolica in forma di motu proprio intitolato Mitis Iudex Dominus Iesus (Il mite giudice Signore Gesù) del 15 agosto scorso, mettendo l’interesse dei coniugi davanti alla sacralità del vincolo sacramentale.
A tale proposito il cardinale Gerhard Müller prefetto della Congregazione per la Fede, in un suo discorso a Ratisbona ha paventato il rischio di una scissione nella Chiesa.
Principalmente la causa potrà essere seguita direttamente dal vescovo del luogo: “Affinché sia finalmente tradotto in pratica l’insegnamento del Concilio Vaticano II in un ambito di grande importanza, si è stabilito di rendere evidente che il Vescovo stesso nella sua Chiesa, di cui è costituito pastore e capo, è per ciò stesso giudice tra i fedeli a lui affidata.. Allo stesso Vescovo diocesano compete giudicare la cause di nullità del matrimonio con il processo più breve ogniqualvolta la domanda sia proposta da entrambi i coniugi o da uno di essi, col consenso dell’altro o ricorrano circostanze di fatti e di persone, sostenute da testimonianze o documenti, che non richiedano una inchiesta o una istruzione più accurata, e rendano manifesta la nullità…Tra le circostanze che possono consentire la trattazione della causa di nullità del matrimonio per mezzo del processo più breve secondo i canoni 1683-1687, si annoverano per esempio: quella mancanza di fede che può generare la simulazione del consenso o l’errore che determina la volontà, la brevità della convivenza coniugale, l’aborto procurato per impedire la procreazione, l’ostinata permanenza in una relazione extraconiugale al tempo delle nozze o in un tempo immediatamente successivo, l’occultamento doloso della sterilità o di una grave malattia contagiosa o di figli nati da una precedente relazione o di una carcerazione, la causa del matrimonio del tutto estranea alla vita coniugale o consistente nella gravidanza imprevista della donna, la violenza fisica inferta per estorcere il consenso, la mancanza di uso di ragione comprovata da documenti medici, ecc”.
Lo scorso 23 gennaio si è rivolto ai membri della Rota Romana affermando che “il giudice, nel ponderare la validità del consenso espresso, deve tener conto del contesto di valori e di fede – o della loro carenza o assenza – in cui l’intenzione matrimoniale si è formata. Infatti, la non conoscenza dei contenuti della fede potrebbe portare a quello che il Codice chiama errore determinante la volontà. Questa eventualità non va più ritenuta eccezionale come in passato, data appunto la frequente prevalenza del pensiero mondano sul magistero della Chiesa. Tale errore non minaccia solo la stabilità del matrimonio, la sua esclusività e fecondità, ma anche l’ordinazione del matrimonio al bene dell’altro, l’amore coniugale come «principio vitale» del consenso, la reciproca donazione per costituire il consorzio di tutta la vita… Vorrei dunque esortarvi ad un accresciuto e appassionato impegno nel vostro ministero, posto a tutela dell’unità della giurisprudenza nella Chiesa. Quanto lavoro pastorale per il bene di tante coppie, e di tanti figli, spesso vittime di queste vicende! Anche qui, c’è bisogno di una conversione pastorale delle strutture ecclesiastiche per offrire giustizia a quanti si rivolgono alla Chiesa per fare luce sulla propria situazione coniugale”.
19 è il numero dei Tribunali ecclesiastici regionali presenti in Italia, competenti per le cause di nullità matrimoniale. I fondi dell’8xmille consentono un netto abbattimento del costo della causa a carico dei fedeli e il patrocinio interamente gratuito per i nono abbienti. Oggi il costo che un fedele deve sostenere per una causa di nullità riguarda due voci: il contributo richiesto dal Tribunale Ecclesiastico per le spese processuali e l’onorario per il patrono, cioè l’esperto che lo assiste nell’introdurre la causa e nel corso del processo canonico. Il Tribunale Ecclesiastico richiede per le spese processuali un contributo di euro 525 alla parte che richiede l’annullamento. Qualora la parte convenuta nomini un patrono di fiducia o usufruisca dell’assistenza di un patrono stabile, le si chiede un contributo di euro 262,50; non è tenuta invece ad alcuna contribuzione ove partecipi all’istruttoria senza patrocinio, anche in caso di acquisizione, su sua richiesta, di prove ammesse dal giudice. L’onorario per gli avvocati, salva la possibilità per ragioni economiche del gratuito patrocinio, è compreso tra un minimo di euro 1.575 e un massimo di euro 2.992 qualora l’appello termini con un decreto di conferma; per il rinvio ad esame ordinario, l’onorario del patrocinio è compreso tra un minimo di euro 604 e un massimo di euro 1.207. A tale somma si devono aggiungere gli oneri fiscali previsti dalla legge.

Giorgio Nadali

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Il convegno ecclesiastico anti vampiri


di Giorgio Nadali

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Dal 13 al 18 aprile scorso si è tenuto il corso sul “ministero dell’esorcismo e la preghiera di liberazione” organizzato dall’Istituto Sacerdos di Roma presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum della Capitale, al costo 250 euro. Tra le diverse lezioni si contano: Esorcismo e nuova evangelizzazione (S. E. Mons. Luigi Negri), Angeli e demoni nella Sacra Scrittura e nel Magistero della Chiesa (Prof. P. Pedro Barrajón), Il demonio e l’esorcismo nelle culture e religioni orientali (Prof. Andrea De Antoni), Il demonio e l’esorcismo nell’Islam (Prof. Annamaria Fantauzzi), Rituali magico-occultistici e influsso demoniaco (Dott. Beatrice Ugolini), Aspetti criminologici del satanismo (Dott. Enrico De Simone), Aspetti magici e divinatori di alcune terapie alternative (Prof. Don Giuseppe Mihelcic). Insomma, un convegno importante. Durante il corso è stato messo in luce come “la proliferazione di bei vampiri nelle serie televisive e nei film di Hollywood tra cui True Blood e Twilight stia incoraggiando i giovani a dilettarsi con le forze occulte” – come ha rilevato una delle principali autorità sulla possessione demoniaca durante il corso di esorcismo “Ci sono quelli che cercano di trasformare le persone in vampiri e farle bere il sangue di altre persone, o incoraggiarli ad avere rapporti sessuali particolari per ottenere poteri speciali”, ha detto il professor Giuseppe Ferrari in occasione della riunione di Roma, e ha messo in luce che il numero di possessioni diaboliche è in aumento a livello globale. “Questi gruppi sono attratti dalle cosiddette belle giovani vampire che abbiamo visto così tanto negli ultimi anni”. Il professor Ferrari è segretario di un baluardo contro l’occulto: il Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa (GRIS) di Bologna. Ha detto che gli esorcismi devono essere effettuati solo dai sacerdoti adeguatamente formati. Anche se il Vaticano considera la possessione demoniaca come rara, con molti casi sospetti di persone con malattie mentali, Papa Francesco ha esortato le diocesi a garantire – come richiede la legge cattolica – ci sia almeno un esperto esorcista per ogni diocesi. L’esorcista svizzero Cesare Truqui ha detto che al corso hanno partecipato esorcisti, sacerdoti e laici, e ha aggiunto che è fondamentale per aumentare la consapevolezza e affinare le capacità dei preti nel combattere il male. “Il ministero di compiere l’esorcismo è poco conosciuto tra i sacerdoti. È come la formazione per essere un giornalista senza sapere come fare un’intervista” – ha detto Padre Truqui – notando che le diocesi d’Italia e non solo stavano sperimentando un aumento delle segnalazioni di sintomi di possessione. Nel 2012 è emerso che la diocesi di Milano, la più grande del mondo per numero di parrocchie, aveva approntato una linea telefonica per la segnalazione di casi “diabolici” far fronte alla domanda. Monsignor Angelo Mascheroni, l’esorcista capo di Milano, ha detto che la sua diocesi ha raddoppiato il numero di esorcisti da sei a 12 per far fronte con all’aumento del 100 per cento nel numero di richieste di aiuto nel corso degli ultimi 15 anni. “Questo deve dirci qualcosa”, ha detto padre Truqui. Egli sostiene di aver visto persone possedute parlare in lingue ed esibire la forza soprannaturale, tra cui una “piccola donna, che non poteva essere bloccata da tre uomini forti”. Padre Truqui è allievo di Padre Gabriele Amorth, esorcista capo del Vaticano per 25 anni, il quale sostiene di aver affrontato 70.000 casi di possessione demoniaca. Padre Amorth ha detto che gli scandali di abusi sessuali nella Chiesa cattolica romana erano la prova che “il diavolo è all’opera all’interno del Vaticano”.. Praticare lo yoga – ha messo in guardia – è “satanico” e “porta al male proprio come leggere Harry Potter”. I diritti dei gay e la fecondazione in vitro di fertilità sono stati indicati come i segni del male esistenziale nella società da monsignor Luigi Negri, l’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio. “C’è il matrimonio tra omosessuali, l’adozione da parte di omosessuali, la fecondazione in vitro e una miriade di altre cose. C’è l’aspetto clamoroso della negazione dell’uomo come definito dalla Bibbia”, ha dichiarato. Tuttavia quando i docenti di religione si permettono di mostrare a scuola in video cosa sia la tragedia dell’aborto, vengono licenziati dalla curia di Milano. Contraddizioni dei nostri tempi o ancora una volta azione del demonio nella Chiesa? Linee guida esorcismo: non provateci a casa. Il professor Giuseppe Ferrari ha dato lettura di una lista di controllo per migliorare l’efficacia di esorcismi che dovrebbero essere effettuata solo da sacerdoti adeguatamente formati, autorizzati a farlo dalla diocesi in cui lavorano. I sacerdoti non possono eseguire esorcismi in diverse diocesi senza un permesso speciale. I laici non devono mai compiere esorcismi, dire le preghiere speciali di liberazione, né benedire o toccare un indemoniato. Gli esorcisti dovrebbero rinviare a medici qualificati o psichiatri, anche se i sacerdoti possono aiutare con la preghiera. I sacerdoti non dovrebbero eseguire l’Eucaristia durante un tentativo di esorcizzare qualcuno perché in grado di rendere il processo “troppo stile Hollywood”. I sacerdoti devono accogliere e prestare attenzione a chi riferisce di una possessione demoniaca. Gli esorcisti dovrebbero considerare la possibilità che i sintomi possano essere dovuti a condizioni mediche conosciute e chiedere un’adeguata consulenza professionale, se si sospetta che questo sia il caso.

Giorgio Nadali

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Coerenza o ideologia? La Chiesa cattolica si sta ammalando di relativismo?


Friends Reading Bible

di Giorgio Nadali

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«Quando un cristiano diventa discepolo dell’ideologia, ha perso la fede e non è più discepolo di Gesù». Sono le parole di Papa Francesco dell’ottobre 2013. Un momento. Cos’è l’ideologia? Quale distanza passa tra un fanatico religioso, un bigotto, «una malattia grave questa dei cristiani ideologici» come la chiama Francesco. Insomma, «cristiani che perdono la fede e preferiscono le ideologie». Il loro «atteggiamento è diventar rigidi, moralisti, eticisti, ma senza bontà». La questione è delicata. Oggi non ci sono più soltanto le persecuzioni fisiche dei cristiani, purtroppo in costante aumento per via del fondamentalismo islamico. Va di moda oggi essere tacciati di fanatismo retrogado anche all’interno della stessa Chiesa (Cattolica) se si ha il coraggio di sostenere sino in fondo i propri valori inderogabili. Posizioni che sono proprie della tradizione del Magistero della Chiesa. È fanatico colui che si esprime contro i matrimoni gay, oppure è semplicemente un cattolico coerente? È moralista colui che crede nella famiglia tradizionale tra uomo e donna e pensa che i bambini debbano avere un padre e una madre naturali? È bigotto colui che difende la vita dal concepimento alla morte naturale? Abbiamo addirittura i gay omofobi, che si permettono di dire che i bambini non devono essere frutto di un laboratorio. Abbiamo anche spietati medici fanatici malati di sla, che danno il loro eroico esempio permettendosi di dire che l’eutanasia è un orrore. Esiste una specie di fascismo del relativismo. Se osi (liberamente) esprimerti contro di esso sei peggio dell’ISIS. Come ti permetti? Abbiamo dunque una insegnante di religione nel New Jersey licenziata da un liceo cattolico per aver difeso la famiglia tradizionale. È chiaro che ora la famiglia può essere qualsiasi cosa e se dici il contrario sei un terrorista. Abbiamo anche chi mostra a scuola il «delitto abominevole dell’aborto» e il suo vescovo lo rimuove. «Gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati… In nessun caso possono essere approvati». Chi l’ha detto? Osama Bin Laden? Il califfo Abu Bakr al-Baghdadi? Adolf Hitler? No, il catechismo della Chiesa Cattolica al punto 2357. Forse la voce andrebbe riscritta così: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?». I casi sono due: o è bigotto e intransigente il catechismo, oppure… Viva il relativismo! Ad ogni modo, non è mai lecito giudicare il cuore di una persona, ma è doveroso discernere la verità di un atto. Giusto per chiarire. In questo periodo particolare della Storia della Chiesa vi è un nemico insidioso che si maschera da tolleranza e amore cristiano. Si chiama relativismo. Ma prima dobbiamo capire qual è la differenza tra la morale e il moralismo e poi tra la tolleranza e la coerenza. La morale è un mezzo. Serve ad amare. È basata sui valori. Conosce delle norme e dei divieti, ma questi servono ad esprimere la verità profonda di un gesto e di un pensiero. Senza morale vi è solo falsità, anarchia, caos, come una nave senza bussola. Senza un riferimento a ciò che è giusto o sbagliato – senza se e senza ma – cioè parlando chiaramente con dei “Sì” e con dei “No”, come chiede il Vangelo (Matteo 5,37). Il moralismo è invece basato sulla legge. La morale diventa un fine. La legge è più importante della persona. È la morale rabbinica dei farisei. Religiosità ipomaniaca, direbbero gli psicologi. È quella del fanatico religioso, che si sente migliore degli altri e che presenta il conto a Dio, come nella parabola del fariseo e del pubblicano (Luca 18,10-14). Certo, qui la fede diventa ideologia, perché non è più basata sulla forza che viene da Dio, ma sulla propria forza in nome di Dio. Mentre “quando sono debole, è allora che sono forte” – direbbe San Paolo (2 Corinzi 12,10). Occorre però equilibrio. Derogare ai propri valori in nome di una presunta tolleranza non è fede, è relativismo. Il relativismo confonde la verità con i capricci e l’opinione con la verità. Non esistono più il bene e il male, ma ogni opinione si equivale. Non è difficile capire che la confusione tra bene e male proviene dal nemico numero uno della verità. Il padre della menzogna, come lo chiama Gesù nel vangelo: Satana. (Giovanni 8,44) L’arte è sottile, insidiosa. La tecnica è raffinata. Togliere i paletti fissi della morale, verniciare tutto con una moderna e benevola tolleranza. Non importa cosa pensi, basta che tu ne sia convinto ed ecco, sei nella verità! Ora dobbiamo chiederci, è possibile per un cristiano – nota bene, un cristiano, non un fanatico cristiano – eliminare i valori e i “paletti fissi” della sua morale? Si è moderni dicendo “chi sono io per giudicare?” quando si deve dare una risposta di coscienza? È giudicare spietatamente il prossimo dire “questo per noi è sbagliato”? Soprattutto in tempi dove il fanatismo religioso arriva ad uccidere in nome di Dio è facile essere vittima del relativismo, perché la verità si maschera facilmente da antipatica coerenza e da rigidità bigotta, mentre il relativismo è molto più simpatico e non ha problemi a travestirsi da “vogliamoci tutti bene”, “vivi e lascia vivere”. Il primo travestito è Satana (Cosa? Apriti cielo!…). Calma, l’ha detto quel terrorista di San Paolo: «Satana si maschera da angelo di luce» (2 Corinzi 11,14). Era un omofobo! “Né effeminati, né sodomiti, erediteranno il regno di Dio” (1 Corinzi 6,10) Come si permette di dire che mio figlio è sintetico e che «gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento»? (Romani 1,27) Roba vecchia! Hanno fatto bene a decapitarlo! A proposito, sembra proprio che oggi la coerenza sia associata al fanatismo religioso dei tagliatori di teste. Ma quante teste cadranno ancora per mano di chi difende il diritto del relativismo a chiuderti quella brutta boccaccia da cristiano ideologico che hai? Tante. Caro Timoteo, «verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole» (2 Timoteo 4,3-4). Ti vedo scettico; ti piacciono le favole? Te ne racconto una: “C’era una volta la Chiesa…”
Giorgio Nadali

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L’Alzheimer spirituale di Don Abbondio


 

4di Giorgio Nadali

La Chiesa è malata di Alzheimer spirituale. Ipse dixit. Sono parole di papa Bergoglio. La malattia della faccia funerea riguarda le persone «burbere e arcigne, le quali ritengono che per essere seri occorra dipingere il volto di malinconia, di severità e trattare gli altri – soprattutto quelli ritenuti inferiori – con rigidità, durezza e arroganza». Secondo papa Francesco «la severità teatrale e il pessimismo sterile sono spesso sintomi di paura e di insicurezza di sé. L’apostolo deve sforzarsi di essere una persona cortese, serena, entusiasta e allegra che trasmette gioia…». Accade anche che per difendere il valore della vita umana dal concepimento, gli insegnanti di religione vengano attaccati dal “fuoco amico” della propria Curia che dovrebbe piuttosto difenderne lo sforzo quotidiano in prima linea in un ambiente potenzialmente ostile e ad alta percentuale laicista. Il docente di religione è infatti – soprattutto nei grandi centri urbani, in primo luogo nel Nord Italia – come un simbolo dell’ingerenza della Chiesa Cattolica nella laicità dello Stato. Lo è almeno per quel settantacinque percento di docenti di estrazione ideologica e politica laicista che operano nella scuola italiana. La Curia malata di Alzheimer spirituale preferisce sacrificare un docente piuttosto che esporsi nella sua difesa, entrando in rotta di collisione con il mondo. È la scelta del Don Abbondio di manzoniana memoria. L’insegnante di religione parla – o almeno, parlava – di bioetica, di difesa della vita umana. Parlava, perché dallo scorso novembre i venticinquemila insegnanti di religione si guarderanno bene dall’esporsi nel trattare una tematica così delicata e che facilmente fa vibrare le corde dell’orgoglio laicista, insieme alla questione del gender. Una questione che fa perdere il posto di lavoro per volontà della Curia. “La verità non va taciuta ne detta a metà ne ammorbidita”, tuonava con voce stentorea San Giovanni Paolo II. “Ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito, ha il volto di Gesù Cristo, ha il volto del Signore”, ricorda papa Francesco. Accade dunque che in ottobre l’insegnante di religione, verso il termine della lezione di bioetica chieda ai suoi nove alunni sedicenni, di cui quattro ragazze, se vogliano rendersi conto perché la chiesa ritenga l’interruzione volontaria di gravidanza un abominevole delitto. La legge 194 prevede che quando la donna è minorenne (art. 12), per interrompere la gravidanza nei primi 90 giorni sia necessario il consenso di entrambi i genitori o di chi esercita la tutela. Tuttavia, quando per vari motivi ciò non sia possibile, il giudice tutelare può dare il consenso all’interruzione della gravidanza. Inoltre in Italia l’età del consenso per disporre validamente della propria libertà sessuale è fissata a 14 anni. Ottenuto dunque il consenso entusiasta dei suoi alunni, il docente mostra con un piccolo lettore dvd posto su un banco, il vecchio video “L’urlo silenzioso” (1984) del medico americano Bernard Nathanson – ex abortista convinto – che mostra la realtà di un aborto eseguito con il metodo Karman in ecografia, quello più usato (64%) tuttora in Italia, secondo i dati del Ministero della Salute. L’articolo 33 della Costituzione Italiana ricorda che «l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento». Da questo principio deriva la libertà didattica di chi insegna. Le finalità e gli obiettivi dell’azione educativa dei docenti sono sì stabiliti normativamente: nelle leggi statali e regionali, nei programmi, nelle circolari e regolamenti applicativi, scendendo sempre più in dettaglio fino ai documenti programmatici del singolo Istituto scolastico. Ma questa quantità di disposizioni e indicazioni, proprio per l’art. 33, non può imporre ai docenti l’adozione di un preciso metodo d’insegnamento. Il “come”, cioè con quale metodologia specifica realizzare gli obiettivi dell’insegnamento stabiliti dalle norme, è lasciato alla libertà dei docenti: vale a dire alla loro ricerca didattica, alla loro scelta consapevole e quindi alla loro responsabilità personale, comprendenti anche l’utilizzo di foto e riprese filmiche rientranti nell’ambito sopra specificato dalla Direttiva n.104 del 30 novembre 2007 del Ministro della Pubblica Istruzione. Un video non particolarmente impressionante per adolescenti abituati a vedere ben di peggio. I genitori con l’adesione all’ora di religione automaticamente autorizzano il docente ad adottare i mezzi per che ritiene più opportuni per la sua didattica. Il video era usato da molti docenti di religione e ora non verrà mai più usato da nessuno per paura. Tuttavia i genitori di quei nove alunni – su un totale di novanta alunni soddisfatti del suo insegnamento – senza neppure consultare il docente “incriminato” scrivono subito alla Curia e al Preside e ottengono un immediato procedimento di revoca dell’idoneità all’insegnamento della religione cattolica al docente, dopo ventisei anni di servizio (e dieci libri pubblicati). La motivazione sarà poi quella di carenza di abilità didattica e pedagogica. Una vittoria totale del fronte laicista col plauso della Curia, disposta piuttosto a far dubitare delle sue qualità intellettuali, dato che si “accorge” della carenza dopo ventisei anni, per giunta legandola solo a singoli episodi di intolleranza laicista, senza aver verificato tecnicamente la capacità di insegnamento. Qualcuno ha voluto dare un segnale, tanto è vero che è stata apposta avvisata la stampa e in primis il laicissimo quotidiano “Repubblica”. Il risultato è prevedibile. Un docente sacrificato e venticinquemila “ammoniti” a non permettersi di trattare ancora del tema del “sacro laico” aborto. Come è possibile? È ancora lo stesso Pontefice a rispondere indirettamente – parlando delle Curie. Negli stessi giorni un cui si consumava la vicenda scriveva della loro «schizofrenia esistenziale» definita come «la malattia di coloro che vivono una doppia vita, frutto dell’ipocrisia tipica del mediocre e del progressivo vuoto spirituale che lauree o titoli accademici non possono colmare. Una malattia che colpisce spesso coloro che, abbandonando il sevizio pastorale, si limitano alle faccende burocratiche, perdendo così il contatto con la realtà, con le persone concrete». Una giustizia a doppio senso. La stessa Curia era stata coinvolta due settimane prima nello “scandalo” di aver inviato una lettera riservata a tutti i seimila docenti di religione della diocesi, chiedendo si segnalare iniziative pro gender nelle scuole. Anche qui la cosa finì sui giornali e l’iniziativa fu subito ritirata con le scuse pubbliche dello stesso Arcivescovo, quello della più grande diocesi del mondo. Quando invece fu uno dei suoi docenti ad essere attaccato, la reazione è stata ben diversa. Forte con i deboli e debole con i forti. Ancora Alzheimer spirituale? Sì, secondo Bergoglio. «Una Curia che non fa autocritica… che non cerca di migliorarsi è un corpo infermo». In sostanza il male è quello di una Chiesa che si piega al mondo per paura o convenienza e perde così la sua funzione profetica, avendo terrore dell’ultima beatitudine: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia” (Mt 5,11). Il primo papa disse: “se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate” (1 Pt 3,14). Quello attuale lamenta l’«impietrimento» mentale e spirituale. Riguarda quelli che «perdono la serenità interiore, la vivacità e l’audacia e si nascondono sotto le carte diventando “macchine di pratiche” e non uomini di Dio». La Curia vuole vivere tranquilla. Non importa il motivo delle lamentele. La notizia della Curia Don Abbondio ha fatto il giro del mondo, ma d’altra parte “il coraggio uno non se lo può dare”.

Giorgio Nadali

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Atesimo contro Fede. Quale futuro per le Religioni?


Europe-atheism-2005

 

di Giorgio Nadali

Dai dati del 2012[1], nel mondo 910 milioni di persone sono dichiaratamente atee. Le persone non religiose, ma non atee sono un miliardo e 610 milioni. Quelle religiose a vari livelli sono quattro miliardi e 130 milioni. Il Paese con più atei è la Cina (47%), seguita da Giappone e Repubblica Ceca. Il Paese col maggior numero di persone religiose è il Ghana (96%), seguito da Nigeria e Armenia.

Il Paese col più alto numero di atei in Europa è la Francia col 29%, quarto posto nel mondo. L’Italia è al diciottesimo posto per ateismo con l’8% e al venticinquesimo per religiosità con il 73%.  Col più basso numero di atei in Europa (0 – 5%) Romania, Grecia, Malta, Irlanda e Polonia. Gli atei sono passati dal 4% al 7% in trentanove Paesi monitorati nel mondo dal 2005 al 2012. 13% in tutto il mondo.

Le ragioni dell’ateismo sono sostanzialmente quattro a mio avviso. Tutte rispettabili. Primo. Il dolore. Non si accetta il fatto che Dio permetta la sofferenza nel mondo. Secondo. Esempi negativi ricevuti dai credenti. Terzo. Ideologici politici. È probabile anche se non certo che l’adesione radicale alla visione marxista e comunista impedisca l’apertura a una fede religiosa. Quarto. Razionalismo. Non è la razionalità, che è l’uso della ragione, ma la convinzione che solo la ragione possa spiegare ogni cosa. Fatto per altro impossibile, dato che proprio l’amore e l’innamoramento che mandano avanti i rapporti umani sono fatti irrazionali, non spiegabili con la sola ragione. Ragione senza fede (razionalismo) e fede senza ragione (fideismo) sono due visioni estreme che rinunciano o alla spiritualità o alla razionalità umane. Il fideismo può portare a fenomeni anche gravi di fanatismo religioso, tanto quanto il razionalismo può portare all’intolleranza del laicismo. Il laicismo vorrebbe escludere la cultura religiosa dalla società in cui vive. Un fatto impossibile. Non esiste un Paese al mondo in cui una persona non possa essere coinvolta anche senza volerlo, credente o meno, dalla cultura religiosa. Non esistono Paesi atei, ma alcuni regimi atei. Ad esempio in Italia vi sono cinquantanove giorni di festa (domeniche comprese) per tutti (atei e credenti) legati al cattolicesimo, contro solo tre giorni festivi legati esclusivamente allo Stato laico. 721 comuni italiani (su ottomila) hanno un nome religioso legato al cattolicesimo, più mezzo milione di nomi di piazze, viali, vie, ecc. Tutte le autoambulanze hanno una croce “greca” e la croce “latina” è presente anche sul palazzo del Quirinale (Presidenza della Repubblica) sulla Torre dei Venti, oltre che nei tribunali, carceri e ospedali.

Previsioni errate… «Nel 1710 il libero pensatore inglese Thomas Woolston (1620-1731) si disse fiducioso che la religione sarebbe finita prima del 1900. Voltaire (1695-1778) ritenne questa previsione troppo pessimistica e predisse che la religione sarebbe scomparsa dal mondo occidentale nel giro di mezzo secolo – più o meno entro il 1810 […] L’illustre antropologo Anthony F. C. Wallace ha fatto sapere a migliaia di studenti nel 1966, il “futuro della religione è l’estinzione […] la credenza nei poteri soprannaturali è destinata a morire in tutto il mondo in seguito alla crescente diffusione della conoscenza scientifica […] è un processo irreversibile».[2]

L’inchiesta più recente a livello mondiale del 2012 è della WIN-Gallup International[3]. Ha rivelato che solo il 13% della popolazione mondiale dichiara di essere atea. I religiosi sono il 59% e i non religiosi il 23%. L’indice di religiosità e ateismo della WIN-Gallup International misura l’auto percezione a livello mondiale delle credenze religiose basandosi su di un campione di 51.927 intervistati, uomini e donne, in 57 Paesi nel mondo di tutti i continenti. La domanda posta era: “Indipendentemente dal fatto che Lei frequenti un luogo di culto oppure no, si ritiene una persona religiosa, non religiosa o atea?”. In Italia hanno risposto 987 persone. 73% religiose, 15% non religiose e 8% atee. Dati raccolti per WIA-Gallup International dalla Doxa, dal 21 novembre al 4 dicembre 2012.

Le nazioni con più persone religiose sono: 1) Ghana 96% 2) Nigeria 93% 3) Armenia 92% 4) Fiji 92% 5) Macedonia 90% 6) Romania 89% 7) Iraq 88% 8) Kenya 88% 9) Perù 86% 10) Brasile 85% 11) Georgia 84% 12) Pakistan 84% 13) Afghanistan 83% 14) Moldavia 83% 15) Colombia 83% 16) Camerun 82% 17) Malesia 81% 18) India 81% 19) Polonia 81% 20) Sudan (Sud) 79% 21) Uzbekistan 79% 22) Serbia 77% 23) Tunisia 75% 24) Arabia Saudita 75% 25) Italia 73%.

Le nazioni con più persone inclini a dichiararsi non religiose: 1) Irlanda 47% 2) Canada 46% 3) Azerbaijan 44% 4) Olanda 43% 5) Austria 42% 6) Hong Kong 38% 7) Francia 37% 8) Australia 37% 9) Vietnam 30% 10) Svezia 29%.

Le nazioni con più persone che si dichiarano atee: 1) Cina 47% 2) Giappone 31% 3) Repubblica Ceca 30% 4) Francia 29% 5) Corea del Sud 15% 6) Germania 15%.

Il presidente della WIN-Gallup International, Jean Marc Leger ha commentato l’inchiesta osservando che «nonostante l’immenso impatto della tecnologia e dell’enfasi sugli affari nel mondo, il ventunesimo secolo sorprendentemente si presenta con una fede religiosa, mentre l’ateismo è in minoranza. Sarebbe stato fantastico avere i dati dei secoli passati per confrontarli. Sfortunatamente non esistevano inchieste d’opinione globali a quel tempo».

 

Calo della religiosità dal 2005 al 2012

 

Paese 2005 2012 Variazione religiosità
Media mondiale 77% 68% -9%
Vietnam 53% 30% -23%
Svizzera 71% 50% -21%
Francia 58% 37% -21%
Sud Africa 83% 64% -19%
Islanda 74% 57% -17%
Ecuador 85% 70% -15%
Stati Uniti 73% 60% -13%
Canada 58% 46% -12%
Austria 52% 42% -10%
Germania 60% 51% -9%
Italia 72% 73% +1%

 

Pakistan (+6%), Serbia (+5%) e Macedonia (+5%) hanno avuto la crescita maggiore di religiosità. L’Italia ha aumentato del 2% il numero di atei (dal 6% all’8%) in 7 anni e ha aumentato dell’1% le persone religiose. La più alta crescita di atei l’ha avuta la Francia (+15%).

 

 

I dieci Paesi col maggior numero di persone atee

 

Paesi Persona religiosa Persona non religiosa Ateo convinto Non sa / Non risponde
Cina 14% 30% 47% 9%
Giappone 16% 31% 31% 23%
Repubblica Ceca 20% 48% 30% 2%
Francia 37% 34% 29% 1%
Corea del Sud 52% 31% 15% 2%
Germania 51% 33% 15% 1%
Olanda 43% 42% 14% 2%
Austria 42% 43% 10% 5%
Islanda 57% 31% 10% 2%
Australia 37% 48% 10% 5%
Irlanda 47% 44% 10% 0%

 

11 Paesi perché quattro sono a pari merito al 10%

 

I dieci Paesi col maggior numero di persone religiose

 

Paesi Persona religiosa Persona non religiosa Ateo convinto Non sa / Non risponde
Ghana 96% 2% 0% 1%
Nigeria 93% 4% 1% 2%
Armenia 92% 3% 2% 2%
Fiji 92% 5% 1% 2%
Macedonia 90% 8% 1% 1%
Romania 89% 6% 1% 3%
Iraq 88% 9% 0% 3%
Kenya 88% 9% 2% 1%
Perù 86% 8% 3% 3%
Brasile 85% 13% 1% 1%

 

La proporzione tra i credenti che affermano «Mi vedo come persona religiosa» è più alta tra i cristiani rispetto a musulmani ed ebrei. Al primo posto ci sono gli indù. Tra gli ebrei vi è il più alto numero di persone non religiose. Ricordo che si nasce ebrei o indù, mentre cristiani si diventa col battesimo, quasi appena nati per cattolici e ortodossi e dai quindici anni in su per protestanti e anglicani. Musulmani si diventa pronunciando a dodici anni la shahadah – la professione di fede Islamica in arabo – alla presenza di tre testimoni musulmani uomini).

 

Religioni «Sono religioso» «Non sono religioso»
Cristiani (tutte le confessioni) 81% 16%
Musulmani 74% 20%
Ebrei 38% 54%
Indù 82% 12%

 

 

Le persone che si ritengono religiose per reddito

 

Reddito molto basso 66%
Reddito medio basso 65%
Reddito medio 56%
Reddito medio alto 51%
Reddito molto alto 49%

 

La nazione più ricca e religiosa sono gli Stati Uniti d’America. La più ricca e meno religiosa è la Svizzera. La più povera e religiosa è la Nigeria. La più povera e meno religiosa è il Vietnam.

 

Le persone che si ritengono religiose per istruzione

 

Meno dell’istruzione secondaria 68%
Istruzione secondaria 61%
Istruzione superiore 52%

 

 

A livello mondiale le persone religiose sono al 60% uomini e 57% donne. Le non religiose sono al 23% uomini e 23% donne. Le persone atee sono 12% uomini e 14% donne. Le persone religiose sono al 66% ultra sessantacinquenni e al 60% sotto i trent’anni. Tra gli atei il picco è dai trenta ai sessantacinque anni con il 14%. Tra i cristiani sono più religiosi i protestanti con l’83%, seguiti dai cattolici con l’81%.

 

Italiani che frequentano i luoghi di culto. 2001-2010  (Per 100 persone di 6 anni e più)

 

 

Anni Una o più volte la settimana Qualche volta l’anno Mai
2001 36,4 28,7 15,9
2002 36,1 29,3 16,0
2003 35,4 30,6 15.2
2005 34,3 30,3 16,3
2006 33,4 30,0 17,2
2007 33,3 29,7 18,2
2008 32,7 29,6 19,3
2009 32,5 29,3 19,1
2010 32,0 30,6 19,2

 

 

Italiani che frequentano luoghi di culto, per Regione. Anno 2010 (Per 100 persone di 6 anni e più)

 

Regioni Almeno una volta la settimana Mai
Piemonte 26,3 20,1
Valle d’Aosta 21,7 23,6
Lombardia 33,6 20,8
Trentino-Alto Adige 32,8 17,0
   Bolzano 28,8 16,1
   Trento 36,6 17,9
Veneto 35,1 17,9
Friuli-Venezia Giulia 24,5 23,2
Liguria 22,9 29,0
Emilia-Romagna 21,7 33,1
Toscana 21,5 32,5
Umbria 24,5 19,1
Marche 35,5 18,0
Lazio 25,3 21,9
Abruzzo 30,7 13,5
Molise 37,8 9,6
Campania 43,4 10,7
Puglia 40,3 9,5
Basilicata 32,6 14,1
Calabria 35,2 13,5
Sicilia 40,2 10,3
Sardegna 27,1 19,3
Italia 32,0 19,2

 

 

Credenti e non credenti nel mondo

 

Religione Europa Nord America America Latina Africa Asia Oceania Mondo
Cristiani 585.357.000 280.659.000 542.293.000 483.376.000 345.188.000 27.619.000 2.264.492.000
Cattolici 275.506.000 83.845.000 473.684.000 164.242.000 136.507.000 8.820.000 1.142.604.000
Ortodossi 201.276.000    7.101.000    1.040.000 47.284.000 15.737.000    917.000 273.355.000
Protestanti 67.754.000 61.315.000 56.039.000 133.740.000 85.944.000 412.969.000 412.969.000
Anglicani 26.260.000    2.866.000      883.000 9.466.000      853.000    5.032.000 85.360.000
10.534.000 72.820.000 41.282.000 96.500.000 138.905.000    1.238.000 361.279.000
Non relig. 81.450.000 39.867.600 16.900.810    6.041.000 491.203.000    4.444.700 639.907.110
Atei 15.503.000    1.878.000    2.867.000        611.000 117.487.000      431.000 138.777.200
Ebrei    1.847.000    5.668.000      930.000      130.000    5.865.000      109.000    14.549.000
Musulmani 40.836.000    5.647.000    1.836.000 408.001.000 1.066.329.000      563.000 1.523.212.150
Rel. Etniche    1.150.000    1.572.000    3.865.000 105.478.000 146.271.000      345.000 258.501.000
Indù      996.000    1.788.000        777.000    2.848.000 928.531.000      520.000 935.460.000
Buddhisti    1.820.000    3.614.000        783.000        287.000 456.709.000      608.000 483.821.000
Sikh      502.000      663.000          6.500        69.500    22.932.000        49.700    24.222.700
Rel.Trad.Cin.      755.000      188.000        68.800 453.052.000      107.000 454.579.800
Nuove Rel.      374.000    1.655.000    1.794.000        129.000    60.126.000      103.000 64.181.000
Culti magici      144.000      178.000 13.477.000          3.600          7.400 13.810.000
Baha’i      142.000      518.000        923.000    2.124.000      3.492.000      106.000    7.305.000
Giainisti        18.700        97.500          1.300        90.300      5.458.000          3.200    5.669.000
Taoisti      12.300      8.833.000          4.400    8.849.700
Confuciani        18.400              490        19.800      6.359.000        49.200    6.446.890
Shintoisti        61.900          7.900      2.713.000    2.782.800
Altre Rel.        275.000      690.000        120.000        85.000        225.000        12.000    1.407.000
Zoroastriani          5.700        20.700              850        152.000          2.400        181.650

 

Giorgio Nadali

http://www.giorgionadali.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1]Global Index of Religiosity and Atheism 2012. WIN-Gallup International

[2]R. STARK, Il trionfo del cristianesimo, op. cit.., p. 479

[3]WIA – Worldwide Independent Network of Market Research. GIA – Gallup International

Miracoli e Scienza


  Miracoli26am  

 

 

 

 

 

 

Miracoli26bm

 

 

 

 

 

 

              GIORGIO NADALI – “MIRACOLI” Anno II, Numeri 7 e 8 – 21 e 28 Febbraio 2014

Il sangue di San Gennaro – Scienza Il sangue di San Gennaro – Fede
L’ipotesi scientifica più accreditata è quella tissotropica. È la capacità di alcuni gel di diventare più fluidi se agitati, fatti vibrare, turbati meccanicamente, per poi risolidificarsi se lasciati a riposo. La liquefazione del sangue è avvenuta anche durante lavori di riparazione del reliquario nel 1965 mentre la struttura veniva agitata. Questo non implica la malafede, ma è un fenomeno fisico. La Chiesa ha sempre vietato di aprire il contenitore sigillato. Una spettroscopia è stata eseguita nel 1902 e nel 1989. Sono state rilevati ematina e emocrogeno, prodotti di degradazione dell’emoglobina del sangue umano. Il fenomeno è stato simulato nel 1991 creando un gel tissotropico composto da gesso, acqua salata e cloruro ferrico.[1] È uno dei miracoli più studiati. Anche il fisico Enrico Fermi mostrò interesse per questo fenomeno. Il sangue di San Gennaro, decapitato nel 305 d.C. è contenuto in un’ampolla di vetro trasparente sigillata dal contenuto di   sessanta millilitri custodita nella cattedrale di Napoli e ogni anno durante la festa liturgica del santo, torna allo stato liquido. Il fatto fu documentato per la prima volta il 17 agosto 1389 a Napoli. Il miracolo non è mai stato riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa cattolica, anche se ogni anno il primo sabato di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre, l’arcivescovo di Napoli celebra personalmente la cerimonia in cui maneggia l’ampolla con il sangue liquefatto davanti all’assemblea dei fedeli. Un rappresentante della Chiesa ha dichiarato che “può non essere un miracolo, ma qualsiasi cosa sia, agisce fuori dalle leggi naturali”.[2]

 

Miracolo eucaristico di Lanciano – Scienza Miracolo eucaristico di Lanciano – Fede
Il Prof. Edoardo Linoli, docente di anatomia e istologia, direttore del laboratorio di analisi cliniche e di anatomia patologica dell’ospedale S. Maria Sopra i Ponti (AR) ha dichiarato nel 1971 che 1) la carne è veramente carne umana del muscolo striato miocardico 2) il sangue è autentico di gruppo AB (lo stesso rinvenuto sulla Sindone di Torino) e appartiene alla stessa persona della carne 3) non vi sono sostanze conservanti. Il docente esclude l’ipotesi di un falso perché “solamente una mano esperta in dissezione anatomica avrebbe potuto ottenere un “taglio” uniforme di un viscere incavato” e “il sangue fosse stato prelevato da un cadavere, si sarebbe rapidamente alterato, per deliquescenza o putrefazione”. È l’unico miracolo che ha suscitato l’interesse del Consiglio superiore dell’Organizzazione mondiale della Sanità, O.M.S./O.N.U che ha fatto eseguire 500 esami in 15 mesi, confermando quelli di Linoli. In un anno imprecisato tra il 730 e il 750 d.C. a Lanciano (Chieti), durante la consacrazione dell’Eucaristia un modo dubbioso, mentre sta celebrando, vede trasformarsi l’ostia in carne umana e il vino in sangue. Ora il tutto è custodito in una teca di cristallo nel Santuario del Miracolo Eucaristico, a Lanciano.

 

La Sacra Sindone – Scienza La Sacra Sindone – Fede
È il più importante enigma scientifico-religioso esistente al mondo. Ben venticinque scienze hanno studiato la Sindone e nessuna sino ad ora è riuscita a stabilire esattamente che cosa abbia prodotto l’immagine sul telo di lino. Gli esperti ritengono che si sia prodotto attraverso un’energia sconosciuta che ha impresso il telo, una radiazione fotoradiante che si è sprigionata dal corpo di Gesù Cristo nel buio del sepolcro al momento delle risurrezione. Il volto non è illuminato né da destra né da sinistra. Il volto stesso è fonte di luce. L’immagine, visibile meglio al negativo fotografico, presenta tutti i segni della Passione di Cristo e scompare se ci si avvicina a meno di tre metri di distanza. Non vi è pigmento. Non è un dipinto e non è una strinatura, né un’immagine prodotta dal contatto con un bassorilievo riscaldato. La scienza della palinologia ha scoperto la presenza di pollini della terra santa e di tutti i luoghi dove è stata portata. La numismatica ha verificato che vicino all’occhio destro è stato trovato un lituus, una moneta romana del tempo dell’imperatore Tiberio Cesare, che regnava al tempo in cui fu crocefisso Gesù… Dal 2000 è conservata al buio, sotto gas inerti, nel duomo di Torino. L’informatica ha prodotto un modello tridimensionale del corpo, basandosi sull’immagine. La storia antica ha scoperto che il corpo presenta tutti i segni di una tipica flagellazione romana e la singolarità della coronazione di un casco (non una corona) di spine, che i romani non usavano solitamente. I biblisti concordano sui fatti della Passione di Cristo, testimoniati dall’immagine della Sindone, come il colpo all’emitorace destro prodotto da una lancia e dal quale uscì sangue e acqua. L’anatomia ha confermato questa ipotesi basandosi sul siero accumulatosi in fase di agonia. E questo confermerebbe anche la profezia «non gli sarà spezzato alcun osso» (Esodo 12,46), cosa che i romani erano soliti fare per l’accertamento di morte. Troppi indizi coincidono. Sulla Sindone c’è sangue umano maschile di gruppo AB e aragonite, minerale presente nelle grotte di Gerusalemme. Addirittura la matematica si è interessata al lenzuolo sacro. Col suo freddo calcolo delle probabilità, mettendo insieme gli indizi raccolti dalle venticinque scienze che hanno studiato la reliquia più venerata al mondo, ha stabilito che c’è una possibilità su duecento miliardi che l’uomo della sindone non sia Gesù Cristo. Nel 2000 Joseph Marino e Marie Sue Benford hanno formulato l’ipotesi che il test della datazione medievale risultata dall’esame del 1978 al radiocarbonio C14 fosse errato perché erano presenti rammendi di epoca più recente nella zona del prelievo per il test svolto in quattro laboratori (due in Arizona, uno a Zurigo, uno a Oxford). La loro tesi è stata validata da Raymond Rogers, lo scienziato che per primo analizzò la Sindone nel 1978 e pubblicò i risultati della datazione dal 1260 al 1370 d.C. al radiocarbonio, sulla rivista scientifica «Thermochimica Acta». Pochi mesi prima della sua morte Rogers scrisse un articolo dove descriveva le ultime scoperte. La conclusione fu che la datazione al radiocarbonio del 1978 era esatta, ma i campioni usati per il test non erano parte originale della Sindone e irrilevanti per stabilirne la reale datazione. La Chiesa cattolica non ha più permesso altre indagini al radiocarbonio C14, dopo il 1978 perché questo test prevede la bruciatura dei campioni usati. Al primo posto tra le reliquie più importanti del cattolicesimo è la Sacra Sindone di Torino. L’ostensione al pubblico della reliquia attira mediamente due milioni di visitatori a Torino. L’ultima è avvenuta nel 2010. La Sindone parla al cuore della fede cristiana perché presenta tutte le tracce della Passione di Cristo. Vi sono 120 segni del flagrum romano usato per la flagellazione. La calotta cranica presenta i segni della corona di spine. Gli artisti dipingevano una coroncina. Qui ci sono invece i segni di un casco che copre tutta la testa. Un’usanza del tutto assente nelle pratica della crocifissione. Lo stesso vale per le mani. I chiodi appaioni infissi nei polsi, non nei palmi come l’arte presenta. I pollici non si vedono a causa della perforazione del nervo mediano che li ha fatti ritrarre. Questo è più in linea con l’usanza romana di rendere stabile un corpo sulla croce. Ma l’aspetto più sorprendente è la maestosità dell’immagine, quella che ha dato origine a tutte le rappresentazioni artistiche del volto di Cristo. Anche i tratti somatici sono in linea con la stirpe ebraica. Un volto che sembra dormire. Un corpo martoriato che esprime però una serenità paradisiaca. Al negativo fotografico l’immagine esplode nella sua misticità. Per i credenti è il segno che la morte non ha più l’ultima parola. Un corpo che ha emanato luce al momento della risurrezione, che Gesù ha promesso a tutti (Giovanni 6,54). Già San Girolamo (IV sec.) diceva: «Il sepolcro vuoto è la culla del Cristianesimo». In un passo dello Pseudo Cipriano – uno dei Padri della Chiesa e vescovo di Cartagine (III sec.) Gesù dice: «Voi mi vedrete così come si può vedere uno nell’acqua o in uno specchio». Infatti il corpo è visibile meglio al negativo fotografico. All’esame del VP8-Analyzer della NASA il corpo presenta una risoluzione in tre dimensioni. Cosa che non accade con le normali immagini fotografiche. La Sindone è custodita a Torino dal 1578. Nel 1983 Umberto II di Savoia la donò al Vaticano indicandone la custodia all’arcivescovo di Torino.
Gesù cammina sull’acqua – Scienza Gesù cammina sull’acqua – Fede
Il Vangelo di Marco racconta di Gesù che attraversa camminando sull’acqua la sponda occidentale del lago di Tiberiade o Mare di Galilea (Kinneret). Il più grande (166 Km quadrati) di Israele con una circonferenza di cinquantatré chilometri e il più grande del mondo d’acqua dolce sotto il livello del mare (meno 213 metri). Marco 6,48: «Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l’ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli». Il lago di Galilea (HaGalil) è profondo quarantatré metri e non ha punti di secca. Andrè Kole – illusionista – ha camminato sulle acque del lago Saguaro in Arizona (USA); ma per fare questo sono state necessarie ore di preparazione e una strumentazione tecnologica avanzata. In realtà Kole, che è un credente convertito, usa l’illusionismo per smascherare gli imbroglioni e dimostrare che alcune cose si possono compiere o per dono di Dio oppure grazie alle illusioni create dalla tecnologia moderna. Lo storico Morton Smith scrisse nel 1978 Jesus the Magician: Charlatan or Son of God? (Gesù il Mago: Ciarlatano o Figlio di Dio?) riprendendo un’antica idea del filosofo anticristiano Celso (200 d.C.) «Sulla vera dottrina». Il trucco illusionistico di camminare sull’acqua è stato presentato recentemente anche sul Tamigi a Londra dall’illusionista Dynamo (Steven Frayne), in pieno giorno. Difficilmente però Gesù può aver usato la seguente tecnica. Il polimetilmetacrilato, meglio noto come plexiglas. Non esisteva a quel tempo. È stato inventato nel 1928 (d.C.). Una lastra di plexiglas è stata posta la notte prima in un’area delimitata del fiume, dopo aver chiesto il permesso alle autorità locali. Dynamo passa in zone delimitate dal plexiglas e le canoe gli passano accanto, dando l’illusione che non vi sia nulla sott’acqua. Infine un telecomando fa abbassare un’area della passerella di plexiglas per far transitare il traghetto. La preparazione ha richiesto sette ore notturne di lavoro sul Tamigi e un costo di circa ottomila sterline. Sembrerebbe però che tutto ciò abbia ben poco a che fare con la camminata di Cristo alle prime luci dell’alba nel centro del lago di Galilea (chiamato “mare”). È uno dei trentaré miracoli di Cristo narrati nei Vangeli. L’episodio è chiaro. Gesù chiede una fede che vada oltre l’evidenza. (Logicamente l’evidenza non ha bisogno della fede). Pietro chiede a Cristo di avvicinarsi a lui camminando anch’esso sull’acqua. In realtà non si fida di fronte ad un fatto inconcepibile per la mente umana. Inizia a caminare e appena dubita si spaventa e sprofonda, chiedendo di essere salvato da Gesù, il quale stende la mano e lo tira fuori dall’acqua. Nota è la frase di Cristo: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?» (Matteo 14,31) Notare che Pietro era probabilmente un bravo nuotatore essendo un pescatore professionista del Lago (“Mare”) di Galilea, ma si spaventa (Matteo 14,30). Questo brano è proprio tra i più significativi di cosa sia la fede. Fidarsi di Dio al di là di ogni comprensibile evidenza. Molti non osano nemmeno pregare in grande perché non osano credere che Dio possa operare personalmente in grande nella loro vita. Non chiedono, quindi non ottengono. Oppure al momento di fidarsi iniziano a dubitare. «È impossibile!» E immancabilmente sprofondano nei loro dubbi, molto più profondi dei quarantatré metri del lago di Tiberiade.

 

La risurrezione di Gesù Cristo – Scienza La risurrezione di Gesù Cristo – Fede
Un medico, Thomas A. Miller, ha analizzato la risurrezione di Cristo da un punto di vista scientifico nel suo saggio intitolato Did really Jesus rise from the dead? A surgeon-scientist examines the evidence. (Gesù è veramente risorto dai morti? Un chirurgo-scienziato esamina l’evidenza). Miller osserva prima di entrare nel merito della questione che Isaac Newton, Giovanni Keplero, Robert Boyle e Michael Faraday erano grandi scienziati, ma credevano tutti nella risurrezione di Cristo. Questo atteggiamento dei tempi antichi è in contrasto con la visione moderna. Molti scienziati moderni sono convinti nell’abilità della scienza di rispondere a domande che, se non possono essere validate usando un metodo scientifico, sono viste come inconoscibili o inesistenti. È la tesi di Richard Dawkins. Qualsiasi ipotesi che non può essere verificata con metodo scientifico è da scartare. Sembra quindi che la scienza non possa dire niente su una risurrezione. L’unico reperto scientificamente analizzabile e attinente a una presunta risurrezione è la Sindone di Torino. Uno studio molto importante è stato condotto sulla Sindone nel 1996 da un chirurgo uroginecologo statunitense cattolico, August Accetta – fondatore dello Shroud Center of Southern California – il quale ha realizzato un esperimento su se stesso iniettandosi una soluzione di fosfato di metilene contenente tecnezio-99m – un isotopo radioattivo usato in medicina nucleare – che decade rapidamente. Ogni atomo di tecnezio emette un unico raggio gamma che può essere registrato da un’apposita apparecchiatura di rilevamento. L’obiettivo era di realizzare un’immagine provocata da una radiazione emessa da un corpo umano eventualmente risorto. Secondo il dott. Accetta, infatti, l’immagine sulla Sindone potrebbe essere stata causata dall’energia sprigionatasi all’interno del corpo di Cristo al momento della resurrezione. Le immagini ottenute sono molto simili a quelle che si osservano sulla Sindone e davvero questo esperimento arriva fin sulla soglia del mistero di quell’impronta che richiama il mistero centrale della fede. Accetta riferisce che solo un evento miracoloso può spiegare pienamente la complessità dell’immagine. Il medico pensa che quando il corpo di Gesù sia diventato di luce, il lenzuolo della Sindone che lo copriva ha iniziato a passare attraverso il corpo perdendo la sua gravità. Accetta teorizza che mentre il lenzuolo funerario cadeva, esso assunse la corrispondente energia e le informazioni tridimensionali presenti sull’immagine, impossibili da riprodurre. A Roma nel 2008 dei ricercatori italiani hanno ‘ricreato’ la Sacra Sindone: irradiando tessuti di lino con un brevissimo e potentissimo lampo di luce prodotto da laser a eccimeri del Centro Enea di Frascati, sono riusciti a imprimere immagini con le stesse caratteristiche della figura della Sacra Sindone, in cui la colorazione riguarda solo le fibrille più superficiali, senza passaggio di colore sul rovescio della tela. I risultati dei loro esperimenti sono pubblicati sulla rivista «Applied Optics» e secondo Giuseppe Baldacchini, coordinatore della ricerca, avvalorano l’ipotesi che da sempre la Chiesa sostiene, e cioè che l’immagine di Cristo sia stata originata da un potente lampo di luce attribuito alla resurrezione. L’ipotesi è quindi che una fortissima luce si sprigionò da quel corpo all’interno di una grotta-sepolcro buia. Osservando l’immagine si nota che il volto non è illuminato né da destra né da sinistra. È esso stesso fonte di luce. Non corrisponde ad alcun stile pittorico, anzi, è stato modello di immagini sacre sin dai primi secoli. Sull’immagine non c’è pigmento. Non è un dipinto, non è prodotto dal contatto con un bassorilievo riscaldato. Se si osserva da meno di tre metri di distanza, l’immagine scompare. La stessa si vede meglio al negativo fotografico. Vi sono presenti pollini della Terra Santa e tracce di aragonite, visibili solo al microscopio. È polvere presente in Terra Santa. Trasferita sui ginocchi di Gesù in seguito alle tre cadute. Si trovano sul telo tracce di aloe e di mirra oltre che di aragonite (una composizione di carbonato di calcio, ferro e stronzio), una terra presente a Gerusalemme e, in particolare, in una tomba studiata dal Levy-Setti, ricercatore di Chicago che, confrontando con l’aragonite della Sindone, ha concluso che le due terre sono esattamente uguali. È il centro della religione più diffusa al mondo, tanto da far scrivere a San Paolo: «Se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati» (1 Corinzi 15,17). Non solo, a la promessa della risurrezione personale del proprio corpo è stata fatta personalmente da Cristo ai suoi fedeli: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» (Giovanni 6,54). Il cristiano crede che riavrà esattamente il suo corpo trasfigurato e adatto per una realtà ultraterrena. Un corpo che non dorme, mangia, soffre ed è limitato dalle leggi terrene. Un corpo maschile o femminile nel quale lui o lei riconoscerà come il proprio che ha avuto sulla Terra, prima della morte. Due miliardi e cento milioni di cristiani, almeno sulla carta, credono in questo. Ora (secondo lo scorrere del tempo terreno) in Paradiso solo Cristo e sua Madre hanno anche il proprio corpo ultraterreno.
Miracolo eucaristico di Bolsena – ScienzaLe ostie sanguinanti sono frequenti: Parigi, estate 1290, Bruxelles giugno 1369 e luglio 1379, Wilsnack, Germania, agosto 1383, Sternberg, Germania, luglio 1492, Berlino, estate 1510… Secondo Luigi Garlaschelli c’è una spiegazione scientifica a tutto questo. L’estate, fattore comune, e la cosiddetta “prodigiosina”, il batterio normalmente chiamato Serratia Marcescens. Non è una coincidenza che i miracoli microbiologici si siano verificati d’estate e in scarse condizioni igieniche. «A chi ha accesso a un laboratorio di microbiologia non è difficile riprodurre il miracolo di Bolsena». La Serratia Marcescens, anche se è talvolta causa d’infezioni, (più frequenti, paradossalmente, in ambienti ospedalieri) non è particolarmente pericolosa da maneggiare; si prepara una fettina rotonda di pane e la si pone in una capsula di Petri; vi si aggiungono alcune gocce di una coltura di Serratia, e dopo averla leggermente inumidita con acqua sterile, la si tiene in incubazione a circa 30° per un paio di giorni. Si producono macchie di un intenso colore rosso, spesso di aspetto mucillaginoso, molto simile al sangue. Se si lasciano seccare le fettine di pane, il pigmento resta stabile per lunghissimo tempo. Per evitare contaminazioni da microorganismi estranei, sarebbe opportuno operare secondo le tecniche microbiologiche atte a garantire la sterilità delle operazioni, ma di solito, anche senza utilizzare le apparecchiature prescritte (un’autoclave, una cappa a flusso laminare, ecc.), gli inquinamenti sono assai rari.[3] Miracolo eucaristico di Bolsena – FedeÈ l’estate del 1263 un prete boemo – Pietro da Praga – dubita della transustanziazione, cioè della trasformazione del pane e del vino consacrati sull’altare in corpo e sangue di Cristo. Si reca a Roma per meditare sui suoi dubbi di fede e sulla via del ritorno si ferma a Bolsena (VT). Là celebra messa e nel momento della consacrazione l’ostia inizia a sanguinare. Avvolge l’ostia in un panno e torna in sacrestia. Alcune gocce di sangue cadono a terra. Pietro corre da Papa Urbano IV che in quel momento si trovava a Orvieto. Il papa fa edificare una cappella nel duomo di Orvieto nel 1290. Seguiranno le cappelle costruite nel 1364 e 1504. Papa Urbano IV volle ricordare il miracolo istituendo la festa del Corpus Domini (Corpo del Signore) da celebrare il primo giovedì’ dopo l’ottava di Pentecoste. Nel duomo di Orvieto sono custoditi l’ostia, il corporale e i purificatoi. Le lastre del pavimento macchiate di sangue si trovano in una cappella dal 1704.

    Giorgio Nadali http://www.giorgionadali.it   [1]L. GARLASCHELLI et al. “Nature”, (10.10.1991) 507, Scientist say miracle no mystery, “Chicago Tribune”, 10.10.1991, Shakeup over sacred blood, “Science News”, 12.10.1991, p. 229 [2] Citato da J. NICKELL, Looking for a Miracle, Prometheus Books, Amherst, New York,1998, p. 77 [3] L. GARLASCHELLI, Miracoli microbiologici in «Scienza e paranormale», N. 11, Anno IV, Estate 1996, p. 18

Il futuro delle Religioni


di Giorgio Nadali

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Con l’avvento dell’anno 2001 dell’era cristiana si è aperta la porta sul mistero di un nuovo millennio di storia, con le sua aspettative, angosce, speranze, previsioni. Certo non molto è cambiato per chi vive alla giornata o per quella maggioranza di noi che nella propria agenda ha scadenze entro l’anno in corso. L’odissea nello spazio non c’è stata e la fine del mondo ha deluso quei cinque milioni che l’aspettavano ansiosamente e l’avevano già segnata in rosso nelle scadenze da ricordare. Ma guardare al futuro è cercare di capire cosa ci attende anche a breve termine. L’uomo ha sempre cercato nel futuro risposte al presente. Dalle sfere di cristallo agli oroscopi online, dagli oracoli alle proiezioni della moderna statistica.

Molti cercano di prevedere i cambiamenti che ci attendono in questo decennio, altri si spingono sino ai confini del secolo e oltre. Alcuni tentano di predire il futuro delle religioni, come ad esempio il World Network of Religious Futurists, di Seattle (USA). Certamente i lettori più dotati di senso pratico si domanderanno il senso di tale preoccupazione. A loro potrebbero rispondere i lettori più attenti agli aspetti sociali. La religione è parte integrante degli usi e costumi di un popolo, e incide sulle scelte e sugli orientamenti etici della società nella quale viviamo. I lettori amanti delle statistiche si affretterebbero poi a portare i loro dati pieni di percentuali. Ci direbbero che, in base a varie proiezioni delle Nazioni Unite, il totale della popolazione mondiale crescerà sino al 2025 dai 6,25 miliardi attuali a 8,5 miliardi. Il Cristianesimo vedrà crescere il suo numero di fedeli dal 33,4% della popolazione della Terra, sino al 35,5%, mentre l’Islam passerà dal 18,5% al 20,2%. Gli agnostici diminuiranno. Dal 16,1% al 15%.  I non credenti si apriranno alla fede, almeno per quella differenza che farà calare la loro già esigua rappresentanza del 13%.  Le religioni orientali passeranno dal 3,4% al 2,7%  e le religioni tribali vedranno quasi dimezzati i loro credenti, dallo 1,5% allo 0,9% mentre Ebrei, Indù, Buddhisti e Sikh si manterranno su posizioni percentuali proporzionate a quelle attuali.

Il Cardinale Arinze, in una conferenza del 1997 presso il Center for Muslim-Christian Understanding della Georgetown University di Washington D.C, esordì ricordando che i cristiani costituiscono il 33% della popolazione mondiale. I musulmani il 18%. Ciò significa che più della metà del pianeta segue queste due grandi religioni monoteiste. E’ importante tenerne conto. Conflitti etnici tra cristiani e musulmani in Bosnia, Timor Est, Kosovo, hanno tristemente riempito pagine di quotidiani. In Italia è sorta la seconda grande moschea. Altre seguiranno, in base al trend dell’immigrazione.  La relazione tra cristiani e musulmani sarà una questione molto importante nel prossimo futuro. “E’ importante soprattutto educare le persone della propria religione ad accettare e rispettare gli altri e a cooperare per promuovere la pace. La dimensione delle relazioni tra Cristiani e Musulmani è importantissima per il secolo che sta per iniziare” –  ricordava Papa Giovanni Paolo II alla sesta assemblea della conferenza mondiale sulla religione e la pace (Roma, 3-11-1994).  I leaders religiosi devono chiaramente dimostrare di impegnarsi per la promozione della pace, proprio in forza del loro credo religioso”. Senza accordo e armonia tra le religioni è facile dunque prevedere che non ci sarà pace né vicino né lontano da noi. E la storia insegna.

 Durkheim ha scritto della capacità quasi illimitata degli uomini di apportare innovazioni in campo religioso. Nel mondo moderno tale capacità innovativa è favorita maggiormente dal facile accesso alla vasta gamma delle tradizioni religiose. In futuro, grazie alle comunicazioni che accrescono il contatto tra le culture su scala mondiale, la gente potrà conoscere meglio una serie di credenze religiose una volta considerate del tutto incompatibili tra loro e beneficerà delle pratiche che avrà trovato fuori delle proprie tradizioni religiose… La tendenza all’eclettismo potrà subire un’accelerazione. 1

La secolarizzazione è il tema dominante nel moderno assetto del futuro della religione. Secondo Webster, il termine secolare ha il significato “di chi appartiene al mondo e alle cose terrene distinguendo dalla chiesa e dagli affari religiosi”. La secolarizzazione quindi significa divenire immanenti. Più specificatamente, gli scrittori moderni usano il termine secolarizzazione per significare l’erosione della credenza nel soprannaturale – una perdita di fede nell’esistenza di forze ultraterrene.

Attraverso la secolarizzazione, le sette sono addomesticate e trasformate in chiese. La loro iniziale fede nell’ultraterreno viene ridotta e si riduce a mondanità. La secolarizzazione porta anche al collasso di organizzazioni religiose a causa della loro estrema mondanità – la loro vaga e debole concezione del soprannaturale – le lascia senza mezzi per soddisfare almeno la dimensione universale dell’impegno religioso. Quindi, la secolarizzazione è il processo auto limitante che genera revival (formazione di sette) ed innovazione (formazione di culti). La maggior parte degli studiosi, comunque, non considera l’andamento attuale della secolarizzazione come il messaggero del cambiamento religioso, ma proprio come il declino finale degli dei. Molti riconoscono che, nel passato, la secolarizzazione produceva nella nascita di nuove fedi, ma sono convinti che oggi si è inserito un nuovo fattore che ha eliminato questa equazione: la crescita della scienza è inversamente proporzionale alla crescita del sentimento religioso. La scienza dovrebbe rendere non plausibile la religione, e di conseguenza la secolarizzazione moderna non produrrà più nuove grandi religioni, bensì un’era di razionalità in cui il misticismo non può più trovare un posto significativo. Anthony F.C. Wallace, tra i più importanti antropologi della religione, diede voce alla grande maggioranza dei moderni sociologi quando scrisse:

“… L’evoluzione futura della religione è l’estinzione. La credenza in esseri e in forze soprannaturali che incidono sulla natura senza obbedire alle sue leggi si sgretolerà e diverrà un’interessante memoria storica. Con certezza, questo evento probabilmente non avverrà nella prossima generazione, il processo probabilmente avrà bisogno di diverse centinaia di anni, e ci saranno sempre individui, o occasionalmente piccoli gruppi religiosi, che risponderanno alle allucinazioni, al trance, e all’ossessione con interpretazioni soprannaturali. Ma come tratto culturale, la credenza in poteri soprannaturali è destinata a morire, in tutto il mondo, come risultato dell’aumentata adeguatezza e diffusione della conoscenza scientifica… il processo è inevitabile.”2

Chiaramente, la scienza è una nuova è potente forza culturale, e ha il suo forte impatto su molte organizzazioni religiose. Certamente, un grande elemento nella moderna secolarizzazione comporta il ritiro dalle strutture religiose da spiegazioni soprannaturali di vari fenomeni in quanto la scienza ha rivelato le cause naturali di questi fenomeni. Inoltre, l’impatto della scienza ha indubbiamente creato un periodo di eccezionalmente rapida ed estrema secolarizzazione. Oggi, molte delle importanti organizzazioni religiose della civiltà Occidentale sono così secolarizzate che, anche se si riferiscono a Dio, questi è il più distante, indistinto, impersonale ed inattivo delle entità.

Per cui, la questione è aperta. Siamo giunti all’era della fine della fede? La scienza è la base della “secolarizzazione finale” oppure lo sono le società? Oppure questa è solo una svolta drammatica del pendolo della storia? Avrà dei limiti quest’ondata di secolarizzazione? Sénaux ammoniva: “La scienza è capace di ingrandire la nostra gabbia. Solo la fede ha la chiave per aprirla”. Intendendo con questo che l’uomo non troverà mai nella scienza il senso ultimo della sua esistenza.

Ma la religione in realtà non è arrivata al capolinea della sua storia millenaria. Gli studiosi moderni hanno previsto male in quanto hanno erroneamente identificato le tradizioni religiose dominanti nella società moderna col fenomeno della religione in generale. La maggioranza degli osservatori ha notato correttamente che le principali organizzazioni Giudaico-Cristiane sono in crisi, (la pratica religiosa attiva si attesta tra il dieci e il teenta percento in Europa, ad esempio, e il ramo riformista del Giudaismo è quello predominante) ma non hanno apprezzato il vigore della religione in settori meno importanti.

La religione vivrà anche in futuro e questo è dimostrato da ciò che è e fa per l’uomo. I sociologi, e forse non solo loro, hanno letto male il futuro della religione, non solo perché desiderano ferventemente che sparisca dall’orizzonte della storia umana, ma anche perché non hanno riconosciuto il carattere dinamico delle religioni. Insistere solo sulla secolarizzazione è non vedere che questo processo è una parte di una struttura più grande. Mettendo sullo stesso piano le organizzazioni religiose con la religione stessa, gli intellettuali occidentali hanno letto la secolarizzazione di questi gruppi come la fine della religione in generale. Ma è sciocco guardare solo al tramonto senza pensare all’alba: la storia della religione non è solo declino, è anche nascita e crescita. Le sorgenti della fede oscillano costantemente nelle società, ma la religiosità nel cuore umano rimane relativamente costante.  Durkheim, notò che “non c’è società conosciuta senza religione” e sostenne che “la religione ha fatto nascere tutto ciò che è essenziale in una società”.3 Egli sostenne anche che tutte le culture sane sono unitarie, condividono un solo credo. Durkheim cercò di spiegare l’ubiquità della religione asserendo che essa soddisfa la funzione essenziale di rappresentare la società per i suoi membri, nelle forme di simboli sacri che sostengono un codice morale e un senso di unità culturale.

Per distinguere tra ideologia e religione può essere utile la definizione di James G. Frazer: “ La religione consiste di due elementi… un credo in poteri superiori all’uomo e un tentativo di propiziarseli e di rendersi a loro graditi”.4

Solo la divinità può rassicurare l’uomo che la sofferenza in questa vita sarà compensata in quella futura. Infatti, solo la divinità può garantire all’uomo una vita futura – una fuga dall’estinzione individuale. Solo la divinità può formulare un piano coerente per la vita, cioè dar senso in maniera umana all’esistenza del mondo naturale dei nostri sensi. Si può dimostrare con facilità che, sin quando l’uomo avrà questi desideri, i sistemi di pensiero che comprendono il soprannaturale avranno un grande vantaggio sui sistemi di significato solamente naturali. L’uomo per natura ha bisogno di trascendenza. Nel mio precedente libro citavo all’inizio Jung, il quale “notò che i suoi pazienti si rivolgevano a lui perché erano tutti privi di ciò che le religioni davano ai propri fedeli. Questi pazienti non miglioravano fino a quando non acquisivano un atteggiamento religioso verso la vita, nel senso di rispetto nei confronti di una realtà più grande di loro”.

Credenti e non credenti hanno bisogno di un orizzonte oltre il presente. Per i primi il futuro è l’orizzonte verso la pienezza dei tempi, quando “non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli” (Ap 22,5). Per gli altri – diceva Camus – il futuro è la sola trascendenza degli uomini senza Dio. Ma non c’è ragione di supporre che la diffusione della scienza (e della sua applicazione: la tecnologia) renderà gli uomini del futuro meno motivati a fuggire la morte, meno preoccupati della tragedia, meno inclini a chiedersi: “Cosa significa?” E’ vero, la scienza può sfidare alcune pretese poste dalle religioni storiche, ma non può soddisfare il bisogno primario dell’uomo, che da sempre è stata la ragione d’essere delle religioni: il senso profondo della vita umana… “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. (Gv 6,68)

Per approfondire:

Rodney Stark, William Sims Bainbridge – The Future of Religion. Secularization , revival and Cult formation – Los Angeles, University of California Press, 1985, pp. 429-431 e 2-5.

http://www.wnrf.org


1 (Cf. Peter B. Clarke – “Le grandi Religioni” De Agostini, 1995, p. 14)

2 Wallace Anthony F.C. Religion: An anthropological view, New York, Random House, 1966.

3 Durkheim Emile. The elementary forms of  the religious life. Londra, Allen and Unwin, 1915.

4 Frazer  James G. The golden bough. New York, Mcmillian, 1922

Sette e chiese a luci rosse


di Giorgio Nadali 

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Oneida

Fondata da John Humpherey Noyes nel 1831. (Vermont, Stati Uniti)

Insiste sulla continenza maschile. Il termine esatto è coitus reservatus. Il rapporto sessuale non deve mai condurre all’eiaculazione. «Il nostro metodo – sosteneva Noyes – insegna agli uomini la ricerca dei piaceri spirituali del sesso, lasciando la parte più sensuale del coito ad occasioni più adeguate». Troviamo un’analogia con la pratica taoista: «Se un uomo compie l’atto (sessuale) senza emettere seme (ching), allora la sua essenza Yang sarà forte. Se lo fa due volte, il suo udito e la sua vista saranno acuti. Se lo fa tre volte, ogni malanno sparirà… Se lo fa dieci volte, sarà come un Immortale».  La pratica trovò scarsa attuazione nella setta.

Molto più apprezzato è il matrimonio di gruppo, chiamato “matrimonio complesso”. Esplicito è un testo del 1867: «Abbiamo lasciato la forma semplice del matrimonio… l’onore e la fedeltà che che costituiscono un matrimonio ideale possono esistere sia tra duecento sia tra due». (Oneida Community Handbooks).

Tra le loro credenzei:

  • Matrimonio complesso. Ogni uomo è sposato ad ogni donna.
  • Continenza maschile. Coito senza eiaculazione.
  • Ascending Fellowship. I “membri centrali” della setta iniziano le vergini al matrimonio complesso.

Shakers (The United Society of Believers)

Fondati da Ann Lee nel 1772 a Manchester, Inghilterra.

Ann Lee era convinta di essere la reincarnazione  femminile di Gesù Cristo.

Mentre si trovava in prigione a Manchester, nel 1770, ebbe una visione di Adamo ed Eva che nel giardino di Eden si gustavano i piaceri del sesso… A quanto pare la visione fu così scioccante che la convinse dell’origine del peccato… Una successiva visione di Cristo le rivelò che la lussuria è l’origine del peccato.

Vivono in comunità isolate nel Maine (Stati Uniti) in castità assoluta. Le comunità organizzate di Shakers, influenzate dai Quaccheri, fornirono lo spunto a molte teorie sociali, da quelle di Robert Owen a quelle di Friedrich Engels.

 

Bambini di Dio (The Family)

L’Induismo ha, tra le religioni tradizionali, il maggior numero di riferimenti sessuali espliciti. I Children of God non hanno nulla a che fare con esso, anzi, provengono dal Cristianesimo. Ma del sesso hanno fatto la loro bandiera. Il loro motto è tutto un programma: «Il sesso è per Gesù». Alleluja!

La “setta più sessuale del mondo” è stata fondata nel 1969 da David Brandt Berg (1919-1994), pastore della Christian and Missionary Alliance degli Stati Uniti. Dio cambiò il nome (e quindi diede una nuova missione) a Giacobbe-Israele. David Berg il nome se lo cambiò da solo in Mosè (Moses) Berg, detto “MO”. Suonava meglio. Qualcuno disse che era suonato anche lui. Perché? Forse a motivo del proclamato “Adescamento per Gesù” introdotto nel 1974:  le “Bambine di Dio” si prostituivano gratuitamente per trovare nuovi seguaci. Fu chiamata in seguito pesca amorosa (FFing, Flirty Fishing), dal passo evangelico «vi farò pescatori di uomini» (Mt 4,19). Il fondatore scrisse nel rapporto annuale del 1979 che «le (Ffers – Flirty Fishers) pescatrici amorose diedero testimonianza a più di un quarto di milione di anime, ne amarono più di venticinquemila e ne convertirono al Signore circa diciannovemila”. Nel 1977 Berg e la sua segretaria Maria (seconda moglie in poligamia) furono citati in giudizio per questa “forma di proselitismo”. Erano comunque proibiti sia il reggiseno sia la gonna o qualsiasi indumento “sexy”, durante la pesca amorosa. Parola di “MO”. Era sufficiente «farsi tutto a tutti» per rendersi attraenti, secondo la Parola di Dio: «Mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno». (1 Cor 9,22) Ma di certo San Paolo non intendeva in quel senso…

Se qualche lettore è già in partenza per andare ad incontrare le “Bambine di Dio” è meglio che sappia che nel 1987 la pesca amorosa fu abbandonata a causa delle critiche e dei pericoli dell’AIDS. I Bambini di Dio stimano che la flirty fishing raggiunse un milione di persone. Duecentomila divennero adepti in seguito a contatti sessuali. La pesca amorosa divenne DFing (Daily Food Fishing) insistendo più sulla predicazione della Parola di Dio (Cibo giornaliero –  Daily Food).

Nell’aprile 1980 Moses Berg stabilì che i bambini (nel vero senso della parola) dovessero sposarsi e unirsi sessualmente appena fosse loro fisicamente possibile. In seguito arrivò a sostenere che né l’incesto, né il sesso con i bambini in grado di farlo, fosse proibito da Dio e che non doveva sussistere alcuna età né limitazione relazionale all’attività sessuale.

I Bambini di Dio respingono i principali dogmi del Cristianesimo e professano il sesso “libero” come “dono di Dio”.

Gli attuali dodicimila  Children of God o The Family vivono in settanta colonie nel mondo. Tra le loro credenze vi sono:

  • Gesù ebbe relazioni sessuali con Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro.
  • Il piacere sessuale, dalla masturbazione al coito è un dono di Dio. E’ un’attività che va pienamente goduta come scopo di vita.
  • Lo Spirito Santo ha una natura femminile e viene chiamato “Santa Regina dell’amore”.
  • I membri (di ambo i sessi) devono masturbarsi fantasticando un’unione sessuale con Gesù.
    • L’Arcangelo Gabriele ebbe un rapporto sessuale con la Vergine Maria al momento dell’annunciazione. (The Gabriel doctrine)

Mosè Berg, considerato il “profeta della fine del tempo” inviato da Dio,  comunica alle comunità con le letttere di MO aventi per tema centrale… c’era da dubitarlo? Il sesso. Perché Dio è amore ed è Colui che creò il sesso. Fatto sta che “MO” (antisemita) incoraggiò l’omosessualità, l’incesto, l’adulterio, la fornicazione, la pedofilia, la poligamia…

Secondo “MO” Berg «Abbiamo un Dio sexy ed una religione sexy ed un leader sexy. Così, se non vi piace il sesso fareste meglio ad andarvene».

Moonisti

Chiamati anche “Associazione dello Spirito Santo per l’Unificazione del Cristianesimo Mondiale”. Fondati da Sun Myung Moon nel 1954. Apparizioni? Certo, a sedici anni gli apparve Gesù mentre era in preghiera su una montagna della Corea del Nord. I principi della chiesa gli erano stati rivelati da Cristo, da Mosè, da Dio e da Buddha. Cose che noi poveri mortali neanche ci immaginiamo. Purtoppo sua moglie non lo capì e lo lasiò proprio mentre era tutto intento a fondare in Corea del Sud la Chiesa Unificazionista. E non solo quella. Una rete di industrie miliardarie e la Federazione Internazionale per la Vittoria sul Comunismo. Nel 1972 gli apparve ancora Gesù: doveva preparare il suo ritorno.
Moon è stato uno dei cento coreani che si sono proclamati “Il Cristo” nel XX secolo. Un vizietto nazionale? Gesù lo aveva predetto: «Sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti». (Lc 24,24), ma si sa, tanti cristiani non hanno neppure una Bibbia in casa, figuriamoci leggerla. Risultato: due milioni di membri seguono Moon, in 120 paesi. I fedeli raccolgono 200 milioni di dollari la settimana per la beneficienza all’impero di Moon, nuovo Cristo.
Ma che c’entra il sesso?  La salvezza si ottiene in tre modi a scelta: Rapporti sessuali con Moon, per le donne. Rapporti intimi con donne unitesi con Moon, se uomini. Lavorare a tempo pieno per l’Associazione e bere il sangue di Moon (due gocce in 300 litri con altri 21 ingredienti) alla cerimonia del matrimonio collettivo.
«Dato che Moon era un uomo puro, il sesso con lui serviva a purificare il corpo e l’anima, e i matrimoni degli adepti erano invalidi sino a quando le spose giacevano con Moon». (The Spirit of Sun Myung Moon, Zola Levitt, p. 13). Lui e sua moglie si cosiderano i veri genitori dell’umanità. Riesce a far convivere il suo ideale di pace mondiale pacifista con la proprietà della maggiore industria coreana di armi. Moon in persona forma le coppie e le sposa. Loro si fidano. D’altra parte… Dio li fa e poi li accoppia e per loro Moon è un dio. Nel 1970 egli celebrò contemporaneamente settecentonovantuno nozze a Seul. Nel 1992 sposò simultaneamente trentamila coppie, di cui ventimila in uno stadio e diecimila via satellite. Nel 1995 sposò altre trecentosessantamila coppie in un sol colpo.  Ma oggi come allora i coniugi devono aspettare a consumare il matrimonio per tre anni, per purificare il sangue della prole. I rapporti prematrimoniali sono proibiti e il divorzio è consentito solo se uno degli sposi lascia la setta.

Scientology

Presente anche in Italia. Fondata in California nel 1954 da Lafayette Ronald Hubbard.

Gli uomini discendono da una razza interplanetaria di dei onnipotenti detti  thetans. Secondo Hubbard Gesù non è Dio ed era un gay. L’uomo si salva solo attraverso le sedute (a pagamento) di Scientology, che possono risolvere tutti i suoi problemi. L’auditing sostituisce la Confessione. Il movimento si propone di far riscoprire la salute mentale e la felicità purificando la mente dalle croste delle esperienze passate. Dal grado clear ai gradi superiori di operating thetan si possono spendere sino a cento milioni per sentirsi un dio. Sette milioni di membri nel mondo ci credono. Alcune centinaia di migliaia in Italia hanno letto il libro Dianetics. Hubbard, che era dedito all’occultismo e alla magia sessuale. Morì di gonorrea nel 1986, ma i fedelissimi giurano che lui continui il suo lavoro su un’altra galassia. Menomale, perché in ogni sede del movimento è sempre pronto un ufficio libero e attrezzato per lui, pronto per il suo ritorno.

 

The Way International

Fondati da Victor Paul Weirwille nel 1942 a Knoxville, Ohio, USA.

Se per i “Bambini di Dio” il concepimento di Gesù avvenne per opera (sessuale) dell’Arcangelo Gabriele, lo stesso fatto per questa setta avvenne per mezzo dell’unione fisica tra lo Spirito Santo e Maria. Inoltre, Giuseppe e Maria ebbero rapporti prima della nascita di Gesù.

Raeliani

Presenti anche in Italia. Ufo e sesso. Culto fondato da Rael (al secolo l’ex giornalista Claude Vorilhon) in Francia. Nel dicembre 1973 un piccolo alieno nel cratere del Puy de Lassolas, nei pressi di Clermont-Ferrand lo avvicina e lo invita a ripresentarsi all’indomani con la Bibbia per spiegargli le verità dell’Antico e Nuovo Testamento.  Credono che la salvezza provenga dagli extraterrestri, creatori del genere umano. Traducono il termine biblico Elohim (Dio) con “coloro che vennero dal cielo”. I quarantamila adepti in ottanta paesi credono che usando del DNA gli scienziati alieni avrebbero creato la terra. Nel 1997 la setta ha fondato la Valiant Venture, Ltd., per offrire un servizio di clonazione alle coppie sterili e omosessuali.

I raeliani praticano la “meditazione sensuale” per sviluppare i sensi. Tecniche insegnate a Rael dagli extraterrestri per decondizionarsi, disinibirsi godendo ogni sensazione col massimo piacere. Non è una vera e propria meditazione, ma la presa di coscienza del proprio corpo mediante l’unione fisica con uno o più partner del proprio o dell’altro sesso. Il raelismo condanna il matrimonio e insegna la massima libertà sessuale in cui tutto è permesso, orge comprese. Predicano il divorzio dai genitori, la masturbazione come tecnica disinibente. Giustificano l’aborto, l’omosessualità e l’eutanasia. Loro simbolo è il manji, (la svastica buddhista che Hitler adottò invertendone il senso), circondata dalla stella di Davide. La “Chiesa Raeliana” attende una visita degli extraterrestri entro quaranta anni e si dedica alla promozione del piacere sensuale. Gli  amanti degli alieni hanno distribuito migliaia di preservativi davanti a diversi licei cattolici di Montreal (Canada), nel 1992. L’anno seguente hanno tenuto un seminario sulla masturbazione, di cui ovviamente si sono occupati molti media. Immancabile l’appuntamento annuale in luglio nel Quebec (dove vive Rael) per il convegno nudista.

 Chiese

La Relevant Church è una “chiesa cristiana moderrna”. Si ritrova presso il Club Italiano di Ybor City, in Florida, Stati Uniti. Si rivolge a studenti universitari, professionisti e famiglie giovani. La loro missione è “renderti facile la strada per venire in chiesa”. “Vogliamo che sperimenti della bella musica, messaggi di incoraggiamento, gente amichevole”. E così un bel sito che si apre con musica rock cristiano dei Tenth Avenue South, sfondi particolari da realtà urbana e una nuova proposta che farebbe esclamare al Papa “Oh, mein Gott” (Oh, mio Dio!”). La “30 days Sex Challenge” (“Sfida Sessuale di 30 giorni”) del pastore Paul Wirth e di sua moglie Susie. Insomma, una chiesa freak. il libro 30daysexchallenge si rivolge alle coppie per aiutarle nella riuscita spirituale, emozionale, sessuale, fisica. Con un “approccio olistico” Relevant vuole costruire l’intimità della relazione e ridare alla coppia una fresca passione. Wirth chiede ai suoi fedeli di trasformare ogni giorno un verso della Bibbia in amore passionale.

Il Sacred Sex Weekend (Fine settimana del sesso sacro) è invece l’iniziativa della grande chiesa texana Fellowship of the Woodlands.  I fine settimana di sesso sacro hanno lo scopo di indicare una vita sessuale in armonia con Dio.

In programmi come “40 Nights Great Sex” (40 notti di grande sesso), della New Direction Christian Church di Memphis, Tennessee, il pastore di colore Stacy Spencer e sua moglie Rhonda organizzano ritiri in convento con 252 coppie sposate per discutere di pratiche sessuali matrimoniali molto esplicite…

Cf. Giorgio Nadali – Sessualità, Religioni e Sette. Amore e Sesso nei Culti mondiali, Roma, Armando, 1999

Giorgio Nadali

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Papa Francesco. Torna di moda l’umiltà


di Giorgio Nadali

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Umiltà. Una parola che ci mette un po’ a disagio. Vogliamo essere umili? E soprattutto possiamo essere umili in un mondo competitivo e arrogante? Cosa significa umiltà? E’ la virtù che si oppone alla superbia. La persona umile non ha una bassa autostima. Ha piuttosto una percezione di sé equilibrata. In sostanza, non si sente né un verme inutile, ma neanche un Padre Eterno. A proposito, quello vero ha dimostrato col Cristianesimo di essere estremamente umile, pur essendo per definizione il massimo della potenza. Dio). L’umile quindi non è un dimesso e tantomeno un depresso. Non va in giro a testa bassa. Ma.. una persona umile può avere successo? Dipende da cosa intendiamo per successo.

Nel Cristianesimo l’umiltà è una virtù. Cioè una disposizione permanente al bene. Un atteggiamento che si oppone al vizio, il suo opposto. Nel nostro caso, la superbia. Anche nel Buddhismo l’umiltà è necessaria per giungere all’illuminazione e interrompere il ciclo negativo delle reincarnazioni. Una religione né fa una condizione essenziale per essere accettato e essere parte della comunità. Sono gli Amish. Nel Cristianesimo Dio sceglie l’umiltà per dimostrare la sua vicinanza e il suo amore per l’umanità. Attraverso l’umiltà di una ragazzina ebrea di quattordici anni – nella Nazareth di quasi duemila anni fa – si incarna e nasce a Betlemme in una condizione di disagio e povertà. Maria di Nazareth loda Dio dicendo: “ha guardato l’umiltà della sua serva… ha innalzato gli umili e ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore” (Luca 1,51). Dunque Dio fa cose grande attraverso gli umili. Dobbiamo però chiarire che gli umili non sono i poveracci e che un poveraccio può benissimo non essere umile. L’umiltà è soprattutto una disposizione interiore, un tratto della personalità. La povertà del Vangelo non è quella materiale. Per viverlo non è necessario fare il voto di povertà. E’ però necessario mettere la propria fiducia in Dio e non nelle cose materiali. Usarle, possederle sì, ma senza avidità rendendole di fatto degli idoli. Lo stesso vale per il denaro. Dunque l’umile ritiene di ricevere da Dio la forza per realizzare i propri sogni, per essere innalzato. Gesù Cristo afferma “prendete esempio da me che sono mite e umile di cuore”. Anche qui è bene chiarire che mite non significa debole. Mitezza significa potenza sotto controllo. Il mite ha il controllo di se stesso. E’ il debole che perde le staffe facilmente. Mitezza e umiltà sono grande amiche. Improbabile riuscire ad essere umili senza essere miti, e viceversa. Arroganza e violenza sono purtroppo alleate. Non necessariamente violenza fisica. La violenza è anche morale e psicologica. Forse le più diffuse. La violenza psicologica più diffusa è la menzogna, la bugia. La violenza morale più diffusa è l’insulto, l’offesa. Quindi l’umiltà aiuta molto ad essere sinceri e a rispettare, a considerare anche l’altro e il suo valore. L’umiltà però non è un comportamento derivante dalla presa di coscienza dei propri insuccessi.  Il verbo cauchaomai in greco sta a significare la fiera dignità dell’umile.

Giorgio Nadali

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Gesù e la politica


di Giorgio Nadali

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Gesù e la politica - Giorgio Nadali

Ci hanno provato in molti. Hanno cercato di trovare un sostegno alla loro visione politica negli atteggiamenti di Gesù Cristo. La tentazione di trovare un alleato in Gesù e conquistare un notevole numero di voti dall’elettorato cristiano è sempre stato un obiettivo di diversi schieramenti ideologici.
I pastori impegnati in politica. Dal prete “no global” Don Vitaliano della Sala, noto alle cronache per il boicottaggio alla guerra nella ex Jugoslavia e la partecipazione alle manifestazioni dei No Global, compreso il G8 di Genova, sospeso per “comportamenti gravemente e pubblicamente offensivi della comunione della Chiesa. Padre Zanotelli, ex direttore di “Nigrizia”, oggi personaggio simbolo dei no global di tutto il mondo. Padre Eugenio Melandri di “Missione Oggi”, che entrò in politica e fu eletto deputato al parlamento europeo nelle liste del Partito della rifondazione comunista. A Don Gianni Baget Bozzo, al quale addirittura una rivelazione privata di Gesù, rivelò diversi anni fa di diffidare delle coalizioni di sinistra.
I teologi. Primo tra tutti Leonardo Boff, il teologo brasiliano francescano, autore della “teologia della liberazione”. Sulla giustizia sociale, «dimensione costitutiva della predicazione del vangelo» (Sinodo dei vescovi 1971 n. 6) (37-46).

Luogo proprio della lotta per la giustizia è il campo politico. La politica, «modo esigente, benché non unico, di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri» (Octogesima adveniens n. 46), ha il compito di «precisare i valori fondamentali di tutta la comunità, la sua concordia interna e la sua sicurezza esterna, conciliando l’uguaglianza con la libertà, l’autorità pubblica con la legittima autonomia… Definisce pure i mezzi e l’etica delle relazioni sociali. In questo senso ampio, la politica interessa la chiesa e pertanto i suoi pastori, ministri dell’unità» (Puebla n. 51). Sotto questo aspetto la chiesa deve entrare nella politica: «la chiesa critica coloro che tendono a ridurre lo spazio della fede alla vita personale e familiare, escludendo l’ordine professionale, economico, sociale e politico; come se il peccato, l’amore, l’orazione e il perdono non avessero importanza in tali settori» (Puebla n. 515). In questo campo la neutralità di fatto non si dà: «c’è una strumentalizzazione della chiesa che può provenire dai suoi stessi cristiani, sacerdoti e religiosi, quando annunciano un vangelo senza connessioni economiche, sociali, culturali e politiche. In pratica, tale mutilazione equivale a una certa collusione, benché inconsapevole, con l’ordine costituito» (Puebla n. 558) (46-48). La politica invece quale «attività destinata all’amministrazione o alla trasformazione della società mediante la conquista e l’esercizio del potere statale» è estranea alla competenza della chiesa, ed è atto proprio del laico (49). Di qui le specifiche competenze all’interno dei ministeri della chiesa (51-53). La militanza in determinati partiti è di personale responsabilità dei laici, ma nella specifica situazione dell’America latina la fede guida e giudica la militanza partitica su due punti: a) opzione fondamentale per i poveri, già fatta propria dalla pastorale delle chiese locali; b) opzione della liberazione integrale mirante alla trasformazione dell’attuale situazione in un’altra più fraterna e più giusta (53-54).

Ma Gesù, in forza del suo ministero e del suo messaggio, ha sempre evitato lo scontro politico, in particolare il messianismo politico, condiviso dalla maggioranza dei giudei del suo tempo. Costituiva un visione materialistica delle profezie dell’antico testamento e del messia. L’avvento di una teocrazia da una parte, e di un potente e misterioso rivoluzionario. Gesù rifiuta di stabilire relazioni su un piano politico e temporale e per questa ragione, per essere aperto a tutti gli uomini, fa saltare tutte le categorie ideologiche in cui avrebbero voluto (e ancora molti vogliono) imprigionarlo. Non accetta il nazionalismo degli zeloti, ma accoglie uno dei loro tra i dodici. Quello che poi, anche a causa della delusione per la sua apoliticità, lo tradirà. Respinge la visione teocratica dei farisei, ma rimane aperto ad un profondo dialogo con Nicodemo. Rifiuta di condannare l’invasione coloniale di Cesare e invita anzi a dargli il dovuto. Gesù non giustifica l’occupazione romana, ma vuole portare ad un atteggiamento positivo verso il potere politico. Non semplice sottomissione come per i sadducei e gli erodiani, ma neanche lotta violenta, come per gli zeloti e molti farisei. Chiede di rinunciare al disprezzo per Cesare e di riconoscere il suo potere affermando quindi la necessità di strutture politiche dell’esistenza terrena, da accettare e da cambiare in modo nonviolento. Sottolinea l’umiltà dei collaborazionisti pentiti, i pubblicani. Grida “Guai a voi ricchi!”, ma non esalta né il pauperismo, né la lotta di classe. Ricorda che anche i ricchi potranno salvarsi. La ricchezza, e dunque la proprietà privata, non sono stigmatizzate. Gesù ricorda che semplicemente possono diventare un ostacolo alla salvezza, nel caso divengano degli idoli.

Vediamo ora brevemente come non si possa giustificare un orientamento politico partendo da Gesù e tanto meno tirare la sua tunica da una parte.

Chi vorrebbe “portare” Gesù a sinistra

rivendica i valori dell’attenzione ai più deboli, alla solidarietà, alla giustizia sociale, dell’economia equa e solidale… In realtà la visione originaria del marxismo nega i valori religiosi. Marx ha elaborato la sua nota teoria della religione come “oppio dei popoli”.  Secondo questa teoria la religione è il prodotto di un’umanità alienata e sofferente per causa delle ingiustizie sociali, quindi se la religione è il frutto malato di una società malata, l’unico modo per sradicarla è quello di distruggere le strutture sociali che la producono, cioè abbattere la società di classe. Un’idea originaria, ma anacronistica? Proseguiamo nella storia. A giudizio di Gramsci (uno dei padri della sinistra in Italia) il comunismo era “La religione che doveva ammazzare il cristianesimo. Religione nel senso che anch’esso è una fede, che ha i suoi martiri e i suoi pratici; religione perché ha sostituito nelle coscienze al Dio trascendentale dei cattolici la fiducia nell’uomo e nelle sue energie migliori come unica realtà spirituale”. Per Togliatti Mentre con i veri cattolici il comunismo può coesistere solamente nella lotta, la sua consistenza con le religioni che accettano il relativismo dialettico può essere senz’altro pacifica. Gesù disse: “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”. (Mt 5,37) Non esiste relativismo per un cristiano. «Io sono la via, la verità e la vita”. (Gv 14,6) Il relativismo è la negazione della verità. Nel cattolicesimo la difesa degli ultimi e la giustizia internazionale non provengono dalla lotta (materialista) di classe, ma dall’applicazione pratica dei valori spirituali della magna carta della morale evangelica: le otto beatitudini. Il materialismo dialettico del comunismo esclude l’orizzonte spirituale e, senza Dio, diventa utopia ideologica.

Il marxismo. Un’ideologia che ha fatto 100 milioni di morti. Quanti studenti conoscono l’holodomon? Lo sterminio di 7 milioni di ucraini da parte di Stalin? Quanti conoscono l’alleanza segreta tra Stalin e Hitler? Quanti sanno cos’era un Gulag? (Dove Lag sta per Lagerej – Lager). Quanti sanno che nazismo (nazional socialismo) e socialismo internazionale marxista sono entrambe ideologie che non accettano l’uomo? Il nazismo è basato su una falsa biologia. Una “razza” (quella ariana) contro le altre. Ideologia basata sulla superbia. Motto dei campi di concentramento: Arbeit macht mann frei – Il lavoro rende liberi. Il marxismo è basato su una falsa sociologia. Una classe sociale – i proletari – contro tutti gli altri, specialmente i borghesi. Il merito personale e la ricchezza individuale sono ciminalizzate. Un ricco è certamente un criminale. Ideologia basata sull’invidia. Motto dei campi di lavoro in Siberia: Il lavoro nobilita. Cosa c’è e cosa c’era sullo stemma di chi si rifà o si rifaceva storicamente a questa ideologia? Falce e martello. Strumenti del lavoro manuale.   

Chi vorrebbe “portare” Gesù a destra

può rivendicare la storica alleanza tra Mussolini e la Chiesa Cattolica, culminato nei Patti Lateranensi del 1929 col Concordato. Ma anche il rispetto dei valori della famiglia, contro il divorzio, e della vita, contro l’aborto e i valori specificatamente di fede. Ma va anche ricordato che, come il materialismo dialettico di Marx è ideologia antireligiosa, così anche il liberalismo economico sfrenato rimane per il cristiano una forma di paganesimo, perché Gesù disse: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni» (Lc 12,15). Non è il capitalismo in quanto tale che è in discussione. Il libero mercato è certamente più in linea con la dignità della persona umana, rispetto al marxismo, che nega la libera iniziativa economica e penalizza fortemente le qualità individuali, appiattendo tutti con l’idea di un’utopica uguaglianza sociale (non di parità della dignità umana). E’ invece da condannare la separazione tra eticità ed economia. Quando al centro dell’attività economica non c’è più l’uomo e i suoi diritti, ma solo il profitto. Quando al centro della politica non c’è la dignità umana e la sua promozione, ma il potere. Potere che per un cristiano deve sempre divenire servizio agli altri.

Giorgio Nadali

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